Il rapporto tra sonno e veglia, la funzione specifica del sonno non sono ancora oggi ben chiare ed infatti sono materia di studi approfonditi soprattutto in relazione ai benefici che il sonno apporta al nostro organismo. Quello che però ormai è assodato è che nel nostro corpo esiste una sorta di orologio biologico che collabora nell’influenzare i processi fisiologici e impatta sulla qualità della vita.
Perché dormire fa bene?
Questo orologio corrisponde al ritmo circadiano, che gestisce i meccanismi interni dell’organismo attraverso la regolazione ormonale: un buon ciclo di alternanza sonno/veglia, perciò, contribuisce a regolare la produzione dei messaggeri chimici che vanno ad influenzare il funzionamento degli organi.
Durante il sonno, il livello basso di adrenalina e di corticosteroidi, ormoni associati alla condizione di veglia, danno la possibilità all’organismo di sfruttare i più elevati livelli di ormone della crescita, prodotto dall’ipofisi nelle ore notturne. Tale ciclo è regolato da un altro ormone, la melatonina, prodotto dall’epifisi: la luce, penetrando nell’occhio attraverso i nervi, manda un messaggio a questa ghiandola che, in base alla quantità di luminosità in arrivo, blocca o stimola la produzione di melatonina, la quale ha il compito di preparare l’organismo al sonno riducendone attività, metabolismo e temperatura corporea. Ecco perché dormire fa bene.
Il sonno è caratterizzato da un abbassamento del livello di coscienza e dalla riduzione della funzionalità biologica ed è indispensabile alla sopravvivenza e all’equilibrio psichico: la quantità necessaria varia in funzione dell’età, tuttavia ciò che non dovrebbe cambiare è la qualità, intesa come costanza nel ciclo circadiano.
Il mantenimento del buon sonno, secondo alcune ricerche, è tipico degli individui in buona salute, con molti interessi e soddisfatti della qualità della loro vita: l’assenza di stimoli, invece, spinge a stanchezza cronica e ad un sonno quasi immotivato, e in quest’ottica dormire più del dovuto è un indicatore sicuramente negativo.
Ad ogni modo, il tempo da dedicare al sonno resta un discorso delicato, perché dormire poco crea tutta una serie di disturbi, ma dormire troppo a lungo causa altrettanti fastidi: chi dorme male, poco e non riposa a sufficienza diventa irascibile, nervoso, perde la concentrazione, la memoria e si deprime; in maniera analoga, chi dedica troppo tempo al sonno si innervosisce e accusa un calo del rendimento.
Sembra, tuttavia, che le caratteristiche psicologiche personali possano in qualche modo determinare un’esigenza di sonno variabile: la persona estroversa, energica, lavoratrice, ambiziosa e sicura di sé generalmente dorme poco mentre il soggetto che facilmente si preoccupa, insoddisfatto di sé, un po’ nevrotico e creativo tende a dormire per tempi più lunghi.
Inoltre, in alcuni casi il numero di ore riservate al riposo non è così determinante rispetto al livello di benessere raggiunto: esistono, infatti, individui per cui sono sufficienti biologicamente solo quattro o cinque ore di sonno a notte per essere riposati. Questo sta a testimoniare quanto il ritmo sia una condizione estremamente soggettiva, che va curata per rispettare le proprie esigenze ed evitare inutili stress o alterazioni di umore.
Al di là della questione prettamente biologica, poi, è importante tener conto delle condizioni che possono favorire o inibire un sonno ristoratore, e a cui è importante prestare attenzione: per dormire bene, è utile astenersi da attività eccitanti e stimolanti nelle ore precedenti il riposo, così come da sostanze che disturbano i centri della veglia, ad esempio cacao, caffè e tè. In più, l’ambiente è fondamentale: ben vengano il buio e una temperatura piacevole, ma non troppo elevata, al di sotto dei 20 gradi; è indicato un ambiente dai colori tenui, legati al rilassamento (blu, viola lavanda, verde pastello), piuttosto che tonalità accese.
Quando si dorme, meglio evitare materiali sintetici, preferendo il cotone; oltre a ciò, è bene ricordare che la stanchezza fisica non eccessiva può favorire la qualità del riposo, al contrario di pasti pesanti, stress cronico, irritabilità e preoccupazioni ricorrenti.
Infine, è bene tener presente che sono riscontrabili alcuni disturbi legati all’igiene del sonno, e che è importante non sottovalutare il problema se questo va ad intaccare l’equilibrio psicofisico personale: l’insonnia, ad esempio, può avere origine da svariate cause, da problemi di addormentamento a risvegli ripetuti che frammentano il riposo, e a seconda dei casi può essere opportuno rivolgersi a centri di psicoterapia o neurologia per indagarne l’origine.
Saper dormire in modo regolare, per un numero di ore adeguato alla nostra esigenza fisica è sinonimo di salute e di benessere sia somatico che mentale: ricordiamoci che solo un riposo adeguato può garantirci, poi, una buona efficienza.