“Oramai sono passati 10 anni da quella volta che ho scelto un’università che non sentivo mia, solo per non deludere i miei genitori. La cosa di cui mi pento di più è di non aver dato voce ai miei bisogni e di essermi laureata in qualcosa che non mi interessava affatto, quindi fondamentalmente di aver perso tempo. Infatti, mi ci è voluto molto prima di accettare come sono andate le cose e mi ha aiutato tanto il fatto che ora sono riuscita a trovare un lavoro che mi piace e che finalmente ho potuto soddisfare le mie esigenze”.
La psicologia del perdono aiuta le persone a sviluppare la capacità di riuscire ad abbandonare il rancore di cui sono prigioniere, per accettare ciò che è successo nel passato e concedersi di continuare a vivere la propria vita con leggerezza. Questo implica una ristrutturazione dell’Io, ossia un vero e proprio percorso psicologico attraverso il quale è possibile sanare le proprie ferite e trasformare le emozioni più spiacevoli per trovare gradualmente la propria pace interiore. A tal proposito, la psicologia del perdono interviene proprio per evitare il logoramento personale che prosciuga tutte le energie dell’individuo e riduce le sue possibilità di crescita e sviluppo nel corso della propria vita.
Il perdono può essere rivolto nei confronti di altre persone o verso se stessi:
- L’auto-perdono si riferisce al grado di perdono attuato verso di sé, in seguito al misfatto che si è commesso o che si pensa di aver commesso. Questo avviene perché si possono provare emozioni altamente negative verso se stessi dopo aver percepito di aver ferito qualcun altro o aver violato i propri valori morali.
- Il perdono verso altri fa riferimento a un comportamento pro-sociale nei confronti di un altro individuo che ci ha arrecato un danno fisico e/o morale e include la riduzione dei sentimenti negativi provati verso l’autore del danno e, in alcuni casi, l’aumento di emozioni e pensieri positivi che potrebbero modificare i nostri comportamenti nei confronti dell’altro.
A tal proposito occorre precisare che perdonare non significa dimenticare, ma vuol dire imparare a pensare in maniera più funzionale, comprendendo che non siamo obbligati a riconciliarci con chi ci ha ferito, ma semplicemente lasciare andare ciò che è accaduto, senza sentirsi in difetto per questo. Inoltre, perdonare se stessi e gli altri significa liberarsi di molti pesi che ci attanagliano e che non meritiamo di sopportare per tutta la vita, anche perché continuare ad odiare sé e gli altri consuma tutte le nostre energie, oltre che a ridurre notevolmente l’entusiasmo e la capacità di fidarci nuovamente di noi e degli altri. Per cui, sviluppare la capacità di perdonare rappresenta un pilastro fondamentale per tornare a vivere con più serenità. A questo proposito la scrittura risulta essere molto utile, infatti, tenere un diario su cui appuntarsi i propri stati d’animo e anche le sensazioni corporee in merito a ciò che è accaduto, può essere veramente d’aiuto per scaricare le tensioni accumulate. Inoltre, va ricordato che il perdono è un processo che richiede di prendere maggiore consapevolezza di quanto accaduto nel passato e di ciò che è stato esperito dalla persona a livello di pensieri, emozioni e comportamenti, per poter riuscire ad abbracciare il cambiamento e iniziare a vivere con più leggerezza.
Per concludere è importante sottolineare che nella misura in cui impariamo a perdonare noi stessi, di conseguenza, saremo più abili nel perdonare anche gli altri. Proprio perché questa capacità richiede di essere sviluppata giorno dopo giorno, con una certa dose di impegno, ecco perché il perdono viene considerato come un vero e proprio atto di forza e coraggio.
“Il perdono libera l’anima, rimuove la paura.
È per questo che il perdono è un’arma potente”.
Cit. Nelson Mandela
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