Cinque step per dimenticare l’ex

“Se è vero che gli stronzi galleggiano, ricorda che i tesori stanno sul fondo”.

Alzi la mano chi non ha mai incontrato uno stronzo nel proprio cammino: termine che, naturalmente, può essere tranquillamente declinato anche al femminile.
Se hai ben presente di cosa si sta parlando, questo articolo fa al caso tuo.
Se, invece, sei tra i pochi fortunati che hanno vissuto in pace la loro esistenza senza mai incappare in uno di questi individui di frequente specie, questo articolo fa comunque per te, perché probabilmente ne incrocerai uno molto presto, dopo esserti reso conto che eri semplicemente ignaro di averne già conosciuti a migliaia.
Dicesi “stronzo” una persona che racchiude in sé le caratteristiche di egoismo, arroganza, narcisismo, insensibilità, assenza di rimpianti, rimorsi o sensi di colpa. In sostanza, è l’atteggiamento che tutti hanno la tendenza ad assumere quando vogliono dominare o imporsi su qualcun altro, sminuendolo o andando a colpire i suoi punti deboli, nonché guardandosi bene dallo smascherare i propri.

 

Cinque step per dimenticare l'ex

 

Cinque step per dimenticare l’ex: chi è lo stronzo?

In una relazione affettiva, lo stronzo è colui che usa l’altra persona per alimentare il proprio ego, ovvero per sentirsi adulato, desiderato o semplicemente in diritto di ottenere tutto ciò che vuole, senza mai mettere realmente in gioco i propri sentimenti e correre il rischio di sentirsi fragile.
Non solo: lo stronzo è anche chi è ben consapevole di esserlo e non ha nessuna intenzione di cambiare, perché va fiero della propria etichetta. Accalappiare prede è la sua strategia per difendersi, per mantenere la propria corazza e poter scegliere liberamente quando giocare e quando andarsene, senza farsi scalfire da nessun sentimento di vergogna, pentimento o compassione.
Semplicemente, lo stronzo è così, sceglie di esserlo e nessuno può fargli cambiare idea finché non sarà lui a deciderlo o finché non incontrerà qualcuno di ancora più stronzo di lui che gli aprirà gli occhi, anche se spesso la controparte della coppia tende ad illudersi di poter essere la persona che finalmente farà la differenza. Tale convinzione infondata porta quest’ultima a sacrificare tempo, energie e dignità per soddisfare i capricci di colui che, in sostanza, è soltanto un individuo non ancora del tutto cresciuto.

Ciascuno di noi può, potenzialmente, incarnare l’inclinazione dello stronzo in alcune situazioni: bisogna fare attenzione, tuttavia, a non confondere un comportamento, che chiunque può assumere, con la personalità di uno “stronzo professionista”.

Ciò che davvero ci interessa, però, non è tanto come individuarne uno, perché probabilmente ce ne accorgeremo benissimo anche solo “a pelle”: piuttosto, si tratta di capire come fare a dimenticarcene, nel caso fossimo stati così sfortunati da intraprenderci una relazione senza notare i rischi a cui stavamo andando incontro.
Per quanto riguarda evitare gli stronzi… niente, non c’è verso, sono così numerosi che ci dovremo fare l’abitudine: ad ogni modo, per vivere in serenità è sufficiente riconoscerli e decidere di non lasciarcene condizionare.
Qualsiasi tipo di abitudine necessita di almeno ventuno giorni consecutivi di costanza e continuità per essere instaurata, in quanto è il tempo utile affinchè si costituisca nel cervello una nuova rete neurale.
Per quanto riguarda quella di dimenticare questa “figura porca” che ha inceppato il nostro cammino, è consigliabile procedere per step, imparando soprattutto a rendere automatico il processo di stima di se stessi e il desiderio di benessere, al fine di evitare pericolose ricadute in quella che è stata nominata “dipendenza da stronzo”.

 

Cinque step per dimenticare l’ex

Primo passo: chiudere. In maniera definitiva ed irrevocabile. Niente “se” e niente “ma”: gli spiragli rimasti aperti e i bagliori di speranza costruiti per credere di poter recuperare in qualche modo un rapporto oramai lesivo, vanno annullati; in questi casi, prima si scappa, meglio è.

Secondo: cancellare ogni traccia, come ad esempio il suo numero di telefono e la mail.
Nessuna eccezione: è fondamentale rendere inaccessibile qualsiasi tentativo di masochismo disperato che potrebbe spingerci a volerlo ricontattare, perché, anche se ci ostiniamo a negarlo, lui non ha bisogno di noi e, soprattutto, noi non abbiamo assolutamente alcun bisogno di lui.

Terzo: eliminarlo dai social e dalle pagine web che ce lo ricordano, cancellando pure le chat con cui eventualmente si è tentato di mantenere un surrogato di relazione. Se vogliamo davvero dimenticarlo e scegliere di mettere il nostro benessere al primo posto, dobbiamo farlo sul serio, senza rimpianti.

Quarto: disintossicarsi. Si tratta di eliminare i ricordi, sostituendoli con fantasie e desideri inerenti ad altri aspetti della propria vita.

Quinto: scrivere una lista delle cose che ci hanno feriti. È importante avere ben chiari gli aspetti negativi che la nostra mente tenderebbe a farci sminuire, così da poterli comprendere e poi lasciarli andare. Il cervello, infatti, è solito mettere in risalto quei minimi punti di forza ai quali ci eravamo aggrappati nella nostra dipendenza da briciole di attenzione, che lo stronzo inizialmente ci riservava. A queste abbiamo sicuramente dato un peso eccessivo, magari perché non siamo mai stati abituati ad essere trattati con rispetto e cura.

In effetti, è bene tener presente che gli stronzi tendono a prevaricare chi, carente di autostima, si lascia soggiogare: in sostanza, sta a noi permettere o meno agli altri di maltrattarci.

Detto ciò, va da sé che pensare di non riuscire a superare la sfida porterà per forza a questo risultato, perché le nostre convinzioni sono ciò che determinano le nostre azioni e, di conseguenza, la nostra realtà. È necessaria una buona dose di volontà e di motivazione per intraprendere seriamente un percorso, sia esso finalizzato a riappropriarsi della propria dignità, sia a prendere in mano la propria vita per imparare a ritenersi degni di rispetto, ovviamente senza mai farlo mancare agli altri.
Qualora risultasse particolarmente ostico, è possibile considerare un aiuto professionale da parte di uno psicoterapeuta. Potrebbe essere faticoso ed implicare delle ricadute ma, se l’intento è benefico e la convinzione è buona, varrà la pena impegnarsi per arrivare al vero traguardo e riscoprire, sul fondo, il tesoro che c’è in ognuno di noi.

 

 

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