Shopping “terapeutico”

Quante volte abbiamo sentito, e detto la frase “mi concedo un po’ di shopping terapeutico” e questo ci ha fatto sorridere?
Approfondendo l’argomento scopriamo che non è solo un simpatico detto ma si fonda su varie ricerche e analisi.
Uno studio realizzato da una squadra psicologi dell’università del Michigan ha infatti confermato che fare shopping riduce gli stati di tristezza e di malinconia.

In particolare i dati raccolti hanno dimostrato come, trascorse circa tre ore, chi aveva fatto acquisti era tre volte più felice rispetto a chi si era limitato ad ammirare la merce esposta.
Si introduce a tal proposito di ‘retail therapy’ (ovvero, “terapia al dettaglio “ ) per indicare l’abitudine di fare acquisti per migliorare il proprio umore.
Anche uno studio realizzato in Australia e pubblicato poi sulla rivista “Journal of epidemiology and community health” riporta i suoi benefici , focalizzandosi sul fatto che persone over 65 che si concentrano sugli acquisti sei giorni su sette (anche se con spese non di valore ) hanno un tasso di mortalità inferiore del 28% rispetto chi fa shopping con tempistiche minori(dovutasi al movimento , alla spensieratezza e al buonumore che si ricava ).

In Olanda troviamo le stesse conferme da Rik Pieters ricercatore e insegnante universitario di marketing che spiega come fare compere sia “una forma di divertimento che in qualche caso può combattere la solitudine e il malessere esistenziale ”.
Attribuisce allo shopping un’azione ansiolitica naturale, un’ innalzamento dell’autostima, dovuto al concedersi degli sfizi, e una diminuzione di pigrizia e asocialità , dovuti al movimento e alle interazioni che possono derivarne .

In questa shopping terapia, definita così nel 1986, l’acquisto è finalizzato a far sì che il paziente si prenda cura di sé, si attivi in relazione al mondo esterno operando anche delle scelte , il che nella depressione aiuta ad evitare l’introspezione, e permette di mantenersi reattivi.
Bisogna sottolineare però che lo shopping è da considerarsi positivo a patto che non diventi compulsivo , non deve infatti essere usato come meccanismo di difesa ogni qualvolta che abbiamo tensioni e pensieri negativi .
Per evitare ciò è utile e necessario prefiggersi un budget e tenere conto delle spese già effettuate .
Lo shopping può quindi definirsi terapeutico ma come tutto quello che può far bene, bisogna stare attenti alle dosi.

 

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