Due genitori si recano in terapia in quanto preoccupati di uno dei loro figli.
Questi timori sussistono dal momento in cui quest’ultimo comincia a frequentare le scuole superiori, periodo in cui prende avvio un forte cambiamento comportamentale vissuto dai genitori in modo negativo e dovuto, secondo la madre, dall’ambiente scolastico e dalle compagnie che il figlio frequenta.
Svariati accadimenti portano i genitori, come anche i fratelli ad inasprire sempre di più il rapporto con il figlio che “porta a casa” costanti esiti negativi scolastici oltre che episodi ricorrenti di lamentele da parte del preside della scuola di alcuni comportamenti avversi messi in atto.
I genitori, stanchi di questa condizione e demoralizzati, decidono assieme al figlio di farlo entrare nel mondo lavorativo con la speranza che le cose si possano affievolire.
Questo purtroppo però, non accade in quanto spiacevoli accadimenti portano il figlio a dover cambiare lavoro più volte con il conseguente dispiacere dei genitori che riportano emozioni sempre più intense ed un senso di impotenza di fronte a queste avversità che vedono come montagna invalicabile.
Gran parte delle ansie e dei timori derivano anche dal fatto che il tutto è vissuto dai genitori come una perdita del figlio “modello” che avevano avuto fino a prima delle superiori, il figlio che tanto avevano desiderato ma che poi è cambiato radicalmente portandoli a vivere ogni episodio negativo come una “doccia fredda”.
I suggerimenti più utili in casi come questi sono rappresentati dal compito dei genitori di responsabilizzare i figli, dare loro degli incarichi quotidiani facendoli sentire così parte di un sistema educativo che non concede ogni minima libertà ma che sa imporre anche dei limiti là dove necessario.
Un responsabilizzare che non significa solo rendere il figlio disciplinato e rispettoso delle regole, ma insegnargli il rispetto, la collaborazione, a sentirsi responsabile delle proprie azioni, a prendersi cura di sé e delle sue cose, così che possa sviluppare nel tempo sempre più autonomia e fiducia in se stesso.
Questo compito da parte dei genitori prevede che essi credano nel figlio e nelle sue capacità, sostenendolo nei piccoli compiti e riconoscendo i suoi sforzi, senza sostituirsi a lui o proteggendolo da qualsiasi piccolo errore che possa commettere, per permettergli di crescere in modo autonomo.
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