L’intelligenza artificiale è al centro di un dibattito molto acceso, che tende solitamente verso una prospettiva negativa e pessimistica.
Non si può però ignorare che si tratti di un aspetto sempre più presente nella vita di tutti i giorni, soprattutto quella dei bambini e dei giovani, che sono ormai dei nativi digitali. Il timore di molti genitori e caregiver sullo sviluppo di una dipendenza da schermo è valido e certamente non infondato, ma questo non significa che l’intelligenza artificiale sia da evitare a tutti i costi.
In un contesto educativo, infatti, presenta molte potenzialità nel migliorare l’esperienza didattica. Una delle caratteristiche fondamentali dell’intelligenza artificiale è quella di identificare e soddisfare le esigenze individuali, e può per questo offrire opportunità per esperienze di apprendimento individualizzate. Questo è un aspetto centrale soprattutto per quanto riguarda il rendere le classi più inclusive e accessibili, anche e specialmente a studenti con disabilità o neurodivergenti, ossia quegli alunni il cui cervello apprende ed elabora le informazioni in modo diverso da quello che viene considerato tipico.
Un esempio pratico riguarda l’ADD (disturbo da deficit dell’attenzione), l’ADHD (disturbo da deficit dell’attenzione e iperattività) o ancora la dislessia, dove chi ne soffre potrebbe riscontrare difficoltà con lunghi paragrafi e sfruttare i software di intelligenza artificiale, come l’ormai famigerato ChatGPT, chiedendogli di riscrivere il testo in un formato ad elenco puntato che li aiuti a comprendere e trattenere più facilmente le informazioni. Anche per individui la cui diagnosi cade all’interno dello spettro autistico, l’intelligenza artificiale può offrire un supporto per affinare le abilità sociali e verbali a vari livelli in base alle esigenze.
Un altro vantaggio significativo riguarda anche gli insegnanti. Questi ultimi dedicano molto tempo alla creazione di risorse essenziali da zero e l’intelligenza artificiale può fungere da prezioso supplemento per alleviare il peso che necessitano per realizzare più risorse su misura per gli studenti che trarrebbero beneficio da un supporto e da una pratica extra. Gli strumenti di intelligenza artificiale possono inoltre aiutare gli insegnanti a pianificare le lezioni sulla base di strutture specifiche, generando rapidamente suggerimenti di scrittura, compiti a casa e domande di test personalizzate in base alle diverse esigenze dei loro allievi. Gli insegnanti potrebbero anche trovare più semplice monitorare e ottimizzare i risultati di apprendimento dei propri studenti, perché l’intelligenza artificiale può fornire feedback sulle aree in cui gli studenti devono migliorare. Tutto ciò può consentire loro di dedicare più tempo a concentrarsi sul coinvolgimento degli studenti in esperienze di apprendimento significative.
Nonostante nelle aule scolastiche la tecnologia sia già presente, è importante che ad essa venga integrata anche l’intelligenza artificiale. Gli insegnanti che temono che gli studenti possano imbrogliare utilizzando gli strumenti di intelligenza artificiale per completare i loro compiti possono stabilire regole chiare su come e quando questi strumenti possono essere utilizzati. Ad esempio, potrebbero richiedere agli studenti di includere esempi tratti dalla lezione, esperienze personali e opinioni.
Dobbiamo comunque tenere d’occhio la preoccupazione della possibilità che gli studenti facciano eccessivo affidamento sull’intelligenza artificiale. A questo scopo è fondamentale avviare conversazioni tra insegnanti e studenti sull’uso responsabile di questo strumento.
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