Il desiderio di un figlio nell’epoca attuale

Siamo tutti a conoscenza del calo delle nascite, l’abbassamento che si riscontra da anni a questa parte porta statistiche minacciose per l’avanzare della società.

Dal report dell’ISTAT del 2023 leggiamo come il calo delle nascite venga accompagnato da flussi migratori e da un eccesso dei decessi sulle nascite, in particolare i decessi sono stati 713mila, le nascite 393mila, toccando un nuovo minimo storico, con un saldo naturale quindi di -320mila unità, scendendo così per la prima volta sotto la soglia delle 400mila unità.
Dal 2008, ultimo anno in cui si registrò un aumento delle nascite, il calo è di circa 184mila nati, di cui circa 27mila concentrati dal 2019 in avanti.

Ma perché avviene questo?
Oltre che una situazione economica sfavorevole, data dagli aumenti degli orari lavorativi, diminuzione dei salari e aumento dei prezzi delle materie prime e della vita su cui non ci soffermeremo, troviamo l’infertilità.
L’infertilità oltre che un problema fisico porta con sé molti danni psicologici, al singolo ma soprattutto alla coppia alla ricerca di figli.
Quando questi non arrivano si comincia a pianificare, ricercare “cure ” e metodi costosi , che portano spesso a un aumento di stress e peggioramenti dell’umore, che conseguentemente come spiegato da Tewes Wischmann portano a significativi squilibri ormonali sia nelle donne che negli uomini.

Anche Courtney Denning Johnson Lynch della Ohio State University di Columbus dimostra nel suo studio che un fattore di stress elevato può rendere il concepimento più difficile o addirittura prevenirlo.
Tra le reazioni caratteristiche del mancato concepimento troviamo infatti spesso depressione, calo di autostima, senso di colpa e di fallimento, ansia, pensieri ossessivi, stress e rabbia.
Secondo i risultati della ricerca quest’alta presenza di emozioni negative e i conseguenti ormoni dello stress nel sangue possono ridurre le possibilità di concepimento fino al 30% , una percentuale non trascurabile.

Il consiglio che viene dato è di cercare di ridurre il peso delle aspettative e delle pressioni sociali, aumentare l’esercizio fisico, aumentare le attività di coppia, prendersi del tempo libero e stare all’aperto.
L’aiuto psicologico, anch’esso molto indicato fin dai primi mesi può aiutare a liberare la mente del singolo, all’apertura della coppia, alla rimessa in discussione di altre possibilità ma soprattutto ad accettare e non rendere determinante la diagnosi di infertilità.

 

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