Il trauma e il disturbo da stress post-traumatico (PTSD) sono condizioni psicologiche complesse che possono avere un impatto significativo sulla vita di chi ne soffre. Tuttavia, nonostante l’importanza di riconoscere e trattare questi disturbi in modo adeguato, è importante anche prendere in considerazione le critiche che sono state mosse nei confronti del concetto stesso di trauma e del modo in cui il PTSD viene diagnosticato e gestito.
Natale Losi, psicoterapeuta familiare e antropologo italiano, sostiene che la definizione attuale del disturbo non tenga sufficientemente conto del contesto culturale, sociale e personale in cui l’individuo ha vissuto l’evento traumatico e si basi troppo su un approccio occidentalistico. Losi crede che la nostra comprensione del trauma e del PTSD dovrebbe essere più ampia ed inclusiva, considerando le molteplici variabili che possono influenzare la risposta di una persona all’evento traumatico. Inoltre, Losi critica il fatto che la definizione del PTSD sia spesso basata su sintomi specifici, come flashback, evitamento e iper-attivazione, questi sintomi non catturano appieno l’esperienza emotiva e psicologica di una persona che ha vissuto un trauma. Losi sostiene che il PTSD dovrebbe essere considerato un disturbo complesso e multidimensionale, che può manifestarsi in modi diversi in base alle esperienze individuali di ogni persona.
Nel suo libro “Critica del trauma” offre una prospettiva critica su come la società e la psichiatria affrontano il concetto di trauma e PTSD e la loro definizione. Il punto di partenza è la considerazione del trauma come una costruzione sociale e culturale piuttosto che come un evento oggettivo e definito in maniera univoca. Secondo Losi il trauma è strettamente legato al contesto sociale e politico in cui si verifica, e le esperienze traumatiche sono spesso interpretate in modi diversi a seconda delle convinzioni e delle rappresentazioni condivise dalla società. Questo porta ad una frammentazione del concetto di trauma che può essere interpretato e affrontato in modi differenti da quelli standardizzati.
Per Losi, il PTSD è uno dei risultati di questa frammentazione concettuale del trauma, poiché si basa su una definizione medica e psicologica che tende a ridurre la complessità delle esperienze traumatiche e astraendole dalla loro dimensione sociale e culturale. Questa riduzione del trauma ad un insieme di sintomi e comportamenti standardizzati può limitare la capacità delle persone di elaborare e superare le proprie esperienze traumatiche in maniera autentica e personale. Scrive: “Il PTSD è spesso utilizzato come etichetta per classificare e contenere esperienze traumatiche che sfuggono al controllo e alla comprensione della società. Questa riduzione del trauma ad una malattia mentale standardizzata fa sì che le persone vivano le proprie esperienze in maniera frammentata e alienata, senza poterle integrare nella propria identità e nel proprio percorso di guarigione.” Nella sua critica del trauma, Losi invita quindi a riconsiderare le definizioni e le categorie diagnostiche del PTSD, ricordando che il trauma è una realtà complessa e multidimensionale che va oltre le semplici etichette cliniche. Attraverso una maggiore consapevolezza e sensibilità verso le esperienze traumatiche delle persone, è possibile favorire una maggiore inclusione e rispetto per la diversità delle forme di sofferenza umana.
Nella ricerca di un’alternativa a questo metodo, Natale Losi ha sviluppato un approccio terapeutico basato sull’integrazione delle dimensioni etno-culturali, sistemiche e narrative nel trattamento del PTSD e del trauma. L’approccio etno-sistemico-narrativo si basa sulla costruzione di una narrazione collaborativa tra terapeuta e paziente, in cui vengono esplorate e rielaborate le esperienze traumatiche attraverso un’ottica socio-culturale e sistemica. Questo processo di rielaborazione permette al paziente di riscrivere il proprio racconto traumatico, trasformandolo da una narrazione di impotenza e sofferenza a una narrazione di resilienza e crescita personale. Grazie a questo approccio, il paziente può riscoprire il proprio potere personale e la propria capacità di superare le difficoltà, integrando le proprie esperienze traumatiche all’interno della propria identità e della propria storia di vita. Inoltre, l’approccio etno-sistemico-narrativo favorisce anche la costruzione di un sistema di supporto sociale e familiare solido, che può essere fondamentale per il processo di guarigione e di recupero.
Il trauma e il disturbo post-traumatico da stress sono argomenti complessi che coinvolgono molteplici sfaccettature. Il libro “Critica del trauma” di Natale Losi offre una prospettiva illuminante e critica su questi concetti. Attraverso una rigorosa analisi teorica e clinica, Losi invita a una riflessione profonda sull’approccio dominante al trauma e offre nuove prospettive per comprendere e affrontare le ferite emotive. Un’opera che sicuramente fa riflettere e aprire le menti di coloro che si occupano di salute mentale e benessere psicologico.