Perché parliamo con il nostro cane come se fosse un bambino?

Introduzione


“Ma chi è il cucciolone più bravo del mondo? Ma chi è? Ma tu sei proprio un bravo cagnolone, sìììì!”


Ti è mai scappata una frase del genere con la vocina acuta e piena di entusiasmo che useresti con un neonato? Tranquillo, non sei impazzito: stai solo facendo qualcosa che il tuo cervello considera assolutamente normale… almeno dal punto di vista psicologico.
Parlare con i cani (e con i gatti, ma i cani ci ascoltano di più) in tono affettuoso e quasi infantile è un comportamento molto diffuso. Ma perché lo facciamo? E cosa dice di noi questo atteggiamento?

Scopriamolo insieme tra sorrisi, scienza e coccole pelose.

Siamo tutti un po’ “mamma” e “papà” (anche dei nostri animali)


Quando parliamo con i nostri amici a quattro zampe usando una voce più acuta, semplice e piena di enfasi, stiamo usando quello che gli psicologi chiamano “infant-directed speech”, ovvero il modo in cui tendiamo a parlare con i neonati.

Questo tipo di linguaggio è:

– più melodico e rallentato;
– con parole semplici e ripetitive;
– pieno di emozioni positive e approvazione.


Lo usiamo istintivamente per comunicare affetto e per favorire un legame emotivo. È quindi del tutto naturale che, nel momento in cui percepiamo il nostro cane come un “membro della famiglia”, attiviamo gli stessi moduli mentali dell’accudimento.

 

Ma i cani capiscono?

Incredibilmente… sì! O almeno, capiscono più di quanto immaginiamo.
Diversi studi mostrano che i cani rispondono meglio al tono infantile che a quello neutro o autoritario. Uno studio dell’Università di York (2018) ha dimostrato che i cani prestano più attenzione e sono più ricettivi quando le persone usano un tono simile a quello usato con i bambini, soprattutto se accompagnato da contenuti rilevanti (tipo “Bravo!” o “Andiamo a fare una passeggiata?”).
Insomma, il tuo cane magari non capisce il significato preciso di “sei il cucciolo più adorabile di tutto l’universo canino”, ma sente che sei felice, che lo ami, e che forse c’è anche uno snack in arrivo. Tutto perfetto.

 

Psicologia dell’antropomorfismo: quando umanizziamo gli animali

Un’altra spiegazione psicologica del nostro modo di parlare con gli animali riguarda il fenomeno dell’antropomorfismo, ovvero la tendenza a proiettare caratteristiche umane su esseri non umani.
Nel caso degli animali domestici, questo atteggiamento ci aiuta a:

–rafforzare il legame affettivo;
-sentirci meno soli;
-interpretare i loro comportamenti in modo più empatico;
-ridurre l’ansia attraverso una relazione prevedibile e rassicurante.


Dare voce al cane è una forma di gioco mentale che stimola la creatività e l’empatia. Finché non pretendiamo che il cane ci risponda verbalmente, possiamo continuare tranquilli.


Il legame uomo-cane: più simile a quello genitore-figlio che pensiamo

La scienza ha confermato che il legame tra un essere umano e il proprio cane è neurochimicamente simile a quello tra genitore e figlio. In particolare:


– Quando guardiamo il nostro cane negli occhi, i livelli di ossitocina aumentano — la stessa “molecola dell’amore” che si attiva tra madre e neonato.
– I cani cercano il contatto visivo e fisico con i loro umani per regolare le emozioni, esattamente come fanno i bambini.
– Le dinamiche di attaccamento (come la sicurezza, la separazione e il ricongiungimento) tra cane e umano ricalcano molto da vicino quelle tipiche dell’attaccamento infantile.


Ecco spiegato perché ti viene spontaneo dire cose tipo “Aspetta qui che mamma torna subito” ogni volta che esci anche solo per buttare la spazzatura.

 

Ma è normale parlare con il cane?

Assolutamente sì. Parlare con il proprio cane non è solo normale, ma può avere effetti positivi:


– migliora il tono dell’umore;
– riduce la solitudine;
– stimola la socializzazione;
– rafforza il legame tra umano e animale;
– abbassa i livelli di stress (sia tuoi che del cane!).

Quindi, finché non cominci a pretendere che il tuo cane risponda in perfetto italiano, puoi serenamente continuare a chiamarlo “amore di mamma” senza sentirti strano.

Conclusione

Parlare con il proprio cane come se fosse un bambino non è un comportamento “esagerato” o ridicolo. Al contrario, è una manifestazione dolce e spontanea del nostro bisogno di legame, cura e comunicazione.
E, diciamolo: il tuo cane merita tutto quell’amore… e anche quella vocina buffa che usi solo per lui.
Quindi la prossima volta che gli dici “Chi è il cucciolone più bravo di tutti?” ricordati che, da un punto di vista psicologico, stai solo nutrendo una relazione meravigliosa. E se ti risponde con uno scodinzolio… è la conferma scientifica che stai facendo tutto bene.

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