“Ricordo bene quel giorno in cui stavo tranquillamente passeggiando lungo un marciapiede e a un certo punto un pastore tedesco è uscito dal cancello di una casa e ha iniziato a correre verso di me. Appena l’ho visto, non ho neanche avuto il tempo di riflettere su cosa avrei potuto fare, che le mie gambe avevano già iniziato a correre a una velocità incredibile. Sentivo il cuore battere fortissimo e avevo una grandissima paura. Appena ho potuto sono riuscito a scavalcare un alto cancello e così a mettermi al riparo. Sperimentare quell’emozione così intensamente mi ha salvato veramente la vita!”
Il termine emozione fa riferimento a uno stato mentale e fisiologico generato da stimoli interni all’individuo o esterni ad esso. Le emozioni hanno il potere di provocare un forte impatto sul comportamento dell’essere umano. L’emozione, infatti, implica una notevole alterazione dell’umore nel periodo a breve termine che presenta un’intensità assai superiore rispetto a quella di un sentimento. Diversamente accade coi sentimenti che sono razionalizzazioni delle emozioni provate, per cui sono più durevoli e possono essere verbalizzati con maggiore facilità. Su questo punto occorre fare maggiore chiarezza perché sentimento ed emozione vengono spesso usati erroneamente in maniera intercambiabile. A tal proposito risulta importante precisare che le emozioni sono molto grezze perché attivano i circuiti del sistema limbico che filogeneticamente è più antico, mentre i sentimenti sono maggiormente organizzati perché vengono processati dalle aree prefrontali del cervello che evolutivamente si sono sviluppate più recentemente. Dunque, un’emozione si trasforma in un sentimento nella misura in cui ne diventiamo consapevoli e siamo in grado di comunicarlo a parole. Tuttavia occorre tenere presente che i sentimenti susseguono le emozioni e non le precedono, infatti, non possiamo provare un sentimento senza prima aver sperimentato un’emozione.
A questo punto sorge spontanea una domanda: quali e quante sono le emozioni che è in grado di sentire l’essere umano? Principalmente esistono due tipi di emozioni:
- Le emozioni primarie (fondamentali): sono considerate innate, infatti sono facilmente riconoscibili sin dai primi giorni di vita del bambino piccolo perché generano una manifestazione molto forte e ben identificabile.
– Rabbia: generata dalla frustrazione e si può manifestare anche attraverso l’aggressività.
– Paura: emozione dominata principalmente dall’istinto che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto dinanzi a una situazione pericolosa.
– Tristezza: provocata dalla perdita di qualcuno/qualcosa oppure da uno scopo che non è stato raggiunto.
– Gioia: si tratta di un’emozione positiva generata dal soddisfacimento di un proprio desiderio o dal raggiungimento di un obiettivo.
– Sorpresa: provocata dalla comparsa di un evento inaspettato, seguito poi da paura o gioia.
– Disgusto: risposta di natura repulsiva caratterizzata da un’espressione facciale di rifiuto.
- Le emozioni secondarie (complesse): corrispondono alla combinazione di più emozioni primarie e si sviluppano gradualmente con la crescita dell’individuo e anche attraverso l’interazione sociale. Tra queste rientrano: invidia, allegria, vergogna, senso di colpa, delusione, nostalgia, ansia, gelosia, speranza, perdono, offesa, delusione.
Per concludere, le emozioni rappresentano una vera e propria bussola interna: rivestono un ruolo fondamentale nei processi di decisione, giudizio e ragionamento. Infatti, forniscono informazioni relative al grado di benessere o malessere sperimentato dall’individuo, permettono di salvaguardarne l’esistenza a lungo termine e di attivare strategie di adattamento funzionali per fronteggiare le difficoltà che la vita presenta ogni singolo giorno.
“Non dimentichiamo che le piccole emozioni sono i grandi capitani della nostra vita e che obbediamo a loro senza saperlo”.
Cit. Vincent Van Gogh
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