E se la campanella suonasse più tardi? L’opinione scientifica sul sonno degli adolescenti.

Chi ha figli ben saprà la faticaccia di doverli alzare in tempo perché non ritardino a scuola, ma anche chi non è genitore ricorderà di certo i lontani tempi in cui, da teenager, avrebbe preferito spegnere la sveglia e girarsi dall’altra parte del letto piuttosto che affrontare la levataccia e andare in classe ancora assonnato.

La ricerca scientifica mostra che, in effetti, una simile impresa mattutina sarebbe non solo evitabile, ma anche inappropriata. Si stima infatti che i ritmi circadiani degli adolescenti, ossia quella sorta di orologio biologico che determina i cicli di sonno e veglia, siano posticipati di qualche ora rispetto a quelli degli adulti, con la conseguenza che anche il risveglio dovrebbe avvenire dopo. Paul Kelley, dell’Università di Oxford, suggerisce ad esempio che l’orario ideale per la sveglia sia quello delle 10:00 per i sedicenni e delle 11:00 per i diciottenni; lo stesso ricercatore, inoltre, stima che, a causa degli orari scolastici attuali, gli studenti perderebbero ben dieci ore di sonno alla settimana, tanto da riportare la stessa deprivazione di un medico che abbia appena terminato un turno di 24 ore.

 

E se la campanella suonasse più tardi? L’opinione scientifica sul sonno degli adolescenti.

Sarebbe dunque la scuola a doversi adattare alle esigenze degli alunni e non viceversa. Dormire meno e peggio di quanto sarebbe sufficiente, infatti, può provocare irritazione, stanchezza, frustrazione e perdita di concentrazione; inoltre, sembra che la deprivazione di sonno predisponga all’aumento di peso e possa aumentare il rischio di malattie, a causa di una modificazione sul sistema immunitario. Rispettare i ritmi circadiani degli adolescenti sarebbe dunque auspicabile sia per ottenere una migliore attenzione e quindi un rendimento scolastico più alto, sia, soprattutto, per salvaguardare la loro salute. Uno studio svolto in Thailandia,2 inoltre, ha dimostrato come posticipare l’ingresso a scuola riducesse il numero di incidenti per i teenager, che, dopo aver riposato a sufficienza, sarebbero più vigili e lucidi sulla strada.

Numerosi dati, insomma, fanno propendere per uno spostamento dell’orario scolastico; tuttavia, ciò porterebbe anche ad una serie di svantaggi, non solo per i genitori, che mal concilierebbero la tabella di marcia del ragazzo con la propria routine e quella di fratellini più piccoli, ma anche per gli adolescenti stessi, che vedrebbero ridotto il tempo libero e la possibilità di svolgere attività extrascolastiche.

In ogni caso, vista l’importanza del sonno per i giovani, può essere utile suggerire dei consigli per migliorarne la qualità:

  • Adottare ritmi di vita regolari.
  • Limitare il tempo passato sullo schermo del PC o dello smartphone prima di andare a letto, a causa degli effetti nocivi della luce blu sulla produzione della melatonina, ormone che regola i ritmi circadiani.
  • Favorire il recupero attraverso la respirazione diaframmatica, la meditazione e l’ascolto di musica rilassante.
  • Praticare esercizio fisico regolare.

In conclusione, la qualità del riposo notturno è fondamentale, soprattutto nel periodo dell’adolescenza; perciò, a prescindere dagli orari scolastici che possono o meno tener conto di questi aspetti, è bene adottare questi piccoli stratagemmi per rendere quelle ore di sonno ancora più efficienti.

 

 

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