Capita, nella vita di ognuno, di dover chiudere un rapporto con una persona che si ha amato.
Elaborare questo tipo di rottura è molto complesso, e varia da persona a persona ma la cosa certa è che il dolore ha bisogno di essere condiviso, consolato e compensato.
Il termine di una storia d’amore è una perdita a tutti gli effetti e non va mai banalizzata: l’evento può lasciarci dentro delle sensazioni negative come lo smarrimento, senso di colpevolezza, tristezza, sentirsi come se non si riuscisse piú a dare fiducia o addirittura amore…
Con la fine di una relazione la persona puó incorrere in cambiamenti nel modo in cui vede se stessa, gli altri e l’amore, ma anche cambiamenti nelle abitudini, frequentazioni, progetti di vita: per queste e altre ragioni l’evento non dovrebbe mai essere banalizzato.
Anche se la parola “lutto” non è del tutto appropriata in questo frangente, essa evoca chiaramente i sentimenti e il processo mentale a cui si va incontro alla fine di una storia d’amore: dolore, elaborazione e infine accettazione.
Quando questi avvenimenti sopraggiungono, la mente può talvolta utilizzare una strategia di conservazione chiamata negazione in cui la persona sperimenta una sorta di vuoto e di offuscamento emotivo porta la persona a distaccarsi dall’evento.
Altra esperienza comune è la ruminazione: difficoltà della persona nel distogliere la propria mente dalla relazione appena terminata ed a continuare ad avere pensieri incontrollabili in merito.
È utile che la persona sia a conoscenza del fatto che perpetuare l’evitamento (esperienziale) non solo non risolve il problema, ma la espone a ondate di dolore qualora queste attività vengano a mancare. In tal senso, è utile che al termine di una relazione la persona riesca ad assumere un atteggiamento di compassione verso se stessa. Ricordando che i primi mesi sono i più difficili a causa degli inevitabili momenti di scoraggiamento, paura e confusione.
Tale prospettiva favorisce il recupero e getta le basi per l’elaborazione dell’evento.
Una delle strategie utili è rappresentata dagli esercizi di mindfulnes (sviluppare un atteggiamento non giudicante verso le proprie esperienze interiori).
Un’altra strategia invece consiste nello scrivere ciò che si pensa e prova nei momenti difficili (scrivere aiuta a distanziarsi dai propri pensieri e favorisce la consapevolezza che essi sono, appunto, pensieri).
In questi casi rivolgersi ad uno Psicologo può essere utile per alleviare gli strascichi negativi che quest’evento comporta
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