Comportamenti passivo-aggressivi, nemici delle relazioni

In psicologia, si parla di passività-aggressività per indicare la tendenza a mascherare la rabbia e a celarla sotto comportamenti falsamente gentili o ambigui. Anziché manifestare apertamente la loro ostilità, le persone passivo-aggressive tendono ad esprimerla in modo indiretto, attraverso frecciatine, silenzi e piccoli dispetti. In questo modo, si arriva a ferire l’altro senza, apparentemente, aver fatto nulla di male.

 

Comportamenti passivo-aggressivi, nemici delle relazioni

In genere, tutti tendono a mettere in atto saltuariamente dei comportamenti di questo tipo; quando essi si ripetono in continuazione e diventano una modalità costante di funzionamento della persona, però, sono il segnale di una vera e propria problematica psicologica. Purtroppo, molto spesso chi presenta questo disagio non è consapevole e non si rende conto di aver bisogno d’aiuto; al contrario, a lamentare molte difficoltà è chi gli sta accanto. Questo modo indiretto e subdolo di esprimere la rabbia, infatti, esaspera le persone, perché le mette nella condizione di sentirsi esse stesse irritate e rancorose, quando invece è chi mette in atto comportamenti passivo-aggressivi ad esserlo. Inoltre, questo atteggiamento ferisce e confonde, senza portare però ad uno scontro vero e proprio e senza quindi mai permettere un confronto costruttivo che potrebbe risolvere il problema.

Ma come capire di avere a che fare con una persona passivo-aggressiva? Ecco qui alcuni dei comportamenti più frequenti, abbinati ad alcune frasi tipiche:

  • Negare di essere arrabbiati: questa è la tendenza più comune alle persone passivo-aggressive. Spesso, perciò, possono rispondere con frasi come “non sono arrabbiato” o “non ho niente”.
  • Evitare di parlare di argomenti importanti: questi individui non affrontano volentieri i problemi e spesso cercano di tagliare corto quando si accenna a discorsi seri, in cui le loro emozioni potrebbero emergere. Cercano perciò di liquidare la persona rispondendo a monosillabi o limitandosi a dire “Bene.” O “Ok.”
  • Fingere di accontentare l’altro, ma facendo in realtà un pessimo lavoro: anziché rifiutare le richieste che vengono loro poste, le persone passivo-aggressive le soddisfano, ma scelgono deliberatamente di non impegnarsi. Ad esempio, potrebbero accettare di andare a comprare il pane, ma poi tornare con quello integrale sapendo benissimo che a casa la moglie voleva quello bianco. Per giustificarsi, dicono di solito “Sei troppo esigente” o “Non sono mica perfetto!”.
  • Procrastinare: un altro modo indiretto di rifiutare un favore è quello di rimandare in continuazione di fare quanto chiesto. Una caratteristica tipica delle persone passivo-aggressive è proprio quella di rinviare costantemente, ostinandosi a dire “Fra poco…”
  • Fare complimenti… ambigui: uno dei comportamenti passivo-aggressivi che più generano frustrazione è quello di mascherare offese e critiche sotto finti complimenti. Ad esempio: “È pieno di uomini a cui piacciono le donne formose” o “Puoi farcela alla grande anche alla tua età”.
  • Omettere: le persone passivo-aggressive spesso tacciono o trascurano di dire informazioni importanti come segno della loro rabbia, per poi commentare, una volta scoperte: “Pensavo lo sapessi…”
    Usare il sarcasmo in modo offensivo e pesante, salvo aggiungere successivamente “Stavo solo scherzando…”
  • Trattare gli altri come se fossero ingiustamente permalosi: spesso le persone passivo-aggressive mantengono la calma facilmente e fanno esasperare gli altri, ma fingono di non aver fatto niente di male. Simulano perciò stupore di fronte alla frustrazione altrui con domande del tipo “Perché sei così nervoso?”

Stare accanto a personalità come quella appena descritta può essere davvero estenuante: non si arriva mai ad un confronto diretto e spesso ci si sente presi in giro. Quando ci si rende conto di trovarsi in una di queste condizioni, vista la scarsa consapevolezza di chi presenta queste caratteristiche, la cosa migliore è chiedere aiuto ad uno psicologo.

 

 

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