La natura e il benessere psicologico

Ripensando al primo lockdown della primavera 2020, ci rendiamo conto di quanto poter stare all’aria aperta fosse un privilegio, ma soprattutto un momento per liberare la mente dai pensieri e dalle preoccupazioni legate alla pandemia. Poter uscire in giardino o fare una passeggiata al parco aiutava le persone a stare meglio e a provare maggiormente emozioni positive. Questo è stato dimostrato anche da alcuni studi in cui si è riscontrato che le persone che hanno trascorso più tempo nella natura o hanno visitato più spesso parchi hanno avuto maggiori benefici in termini di salute e di benessere e si sono sentiti più in grado di affrontare le difficoltà legate alla pandemia.

 

In realtà ancora prima del Covid si era sottolineato il ruolo chiave che la natura ha nel raggiungimento di un maggior stato di benessere, una cosa scontata per molti, ma non per tutti.

Negli ultimi anni si sono sottolineati gli effetti terapeutici dello stare all’aria aperta sul cosiddetto “tecno-stress”1 ovvero tutto lo stress che deriva dal vivere nel mondo moderno e dall’utilizzare le nuove tecnologie. Sempre di più abbiamo una vita frenetica e immersa nel grigio delle città o iperconnessa, una vita in cui l’uso smodato delle tecnologie ha degli effetti collaterali sulla salute fisica e mentale delle persone, quali ad esempio l’insonnia, mal di schiena, nervosismo, attacchi di panico ecc…

Tra le strategie che si possono mettere in atto per fronteggiare lo stress e questo “tecno-stress”, troviamo anche il riscoprire la natura.
I benefici che ne derivano sono: il potenziamento del sistema immunitario, l’azione antidepressiva, la riduzione della pressione arteriosa, il miglioramento della concentrazione e la maggior socializzazione.

Tutto ciò è stato dimostrato da ricerche scientifiche che hanno evidenziato anche la maggior vitalità, infatti le persone che stanno a contatto con la natura sono più attive, vitali, felici, in salute ed energiche; un aumento della creatività del 50% spiegato dal fatto che, mentre nella società moderna siamo continuamente distratti da molteplici stimoli, nella natura troviamo suoni dolci e rilassanti che permettono un miglior funzionamento del nostro sistema attentivo ed esecutivo.

Le ricerche sottolineano poi una riduzione dello stress (in Giappone è molto comune la pratica delle passeggiate nelle foreste); un miglioramento dei sintomi della demenza nelle cliniche specializzate dotate di giardini che riducevano l’agitazione dei pazienti e li aiutavano a rilassarsi; un incremento della memoria, tanto che sembra esserci un aumento della memoria a breve termine del 20% in seguito ad una camminata o anche solo al guardare un paesaggio naturale in foto. Inoltre si parla di un aumento del senso di appartenenza, che comprende anche la creazione di un legame più saldo con la terra e un maggior apprezzamento della bellezza della natura, dei colori e delle simmetrie; un miglioramento della salute mentale anche per chi vive nelle aree verdi in città, che porta alla necessità di riprogettare le aree urbane; un aumento dell’autostima, in seguito allo svolgimento di attività ed esercizi nella natura (anche solo per 5 minuti ogni giorno); un miglioramento dei sintomi dell’ADHD (Disturbo da Deficit dell’Attenzione e dell’Iperattività); e una maggiore sincronia nel funzionamento delle varie parti del cervello.

Tutto ciò può sembrare scontato, ma è fondamentale ricordare l’importanza che la natura ha per noi e per il nostro benessere, nonché la necessità di tutelare e valorizzare l’ambiente naturale in cui viviamo. La qualità della vita umana è strettamente connessa con la qualità dell’ambiente (anche naturale) in cui la persona vive.

Alla luce di quanto avvenuto con la pandemia, la speranza è quella che gli individui mettano in atto dei comportamenti a favore dell’ambiente e un cambiamento dei modi in cui trattano e si relazionano con la natura.
Tutti questi sono benefici che perdiamo se rimaniamo immersi nella tecnologia e non siamo in grado di scollegarci da essa per ricollegarci alla natura e a tutte le sue bellezze.

1Termine coniato da Craig Brod nel 1984

 

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *