Gioca coi figli sin da piccoletti se li vuoi bravi e benedetti! (proverbio)
Giocare! Voce del verbo “vivere meglio”. Giocare! Alimentare la nostra emotività. Giocare! Voce del verbo imparare! Giocare! Scommettere…e poi vincere…o perdere. Oltre a giocare un po’ con le parole, voglio analizzare questo termine che nell’attuale società viene talvolta ridotto nel suo significato, così ampio e vitale. Spesso i modelli propinati dalla società associano il gioco al concetto di competizione, di vincita e perdita, più raramente viene dato il giusto valore al divertimento come occasione di crescita personale tra adulto e bambino. Dopo una certa età, l’uomo, perde l’idea del giocare ed anche quella del divertirsi. Sembra che sia una cosa per soli bambini! Vietata l’entrata ai maggiori di diciotto anni ma la vita è piena di porte da aprire e non solo all’inizio dell’esistenza. Peter Pan e la sua ombra che sparisce, “l’isola che non c’è” vanno ricercati ed è meglio trovarli velocemente per riscattare un po’ di ottimismo e dinamismo perduti. I bambini necessitano molto del gioco, ma anche i grandi: la vita stessa, a mio avviso, è un gioco. E’ un gioco serio e insieme divertente e una cosa non esclude l’altra. Sono convinto che un genitore abbia particolarmente bisogno di recuperare la dimensione ludica, poiché il gioco per i bambini è un grande viatico educativo e non dovrebbe essere inteso come un momento solitario consumato attraverso e soltanto videogiochi e pokemon. Il papà e la mamma possono essere “i migliori giochi” per far divertire ed insieme crescere il proprio figlio. Dove è finita questa figura? Chiusa in un negozio di giocattoli?!
L’importanza del giocare
Vestirsi da pagliaccio, da leone o da gatto per ridere, personificare figure tanto buffe quanto divertenti è un modo per imparare a comunicare coi nostri bambini. Contemporaneamente, mentre ciò succede ci si ritrova divertiti e divertenti! E magari scopriamo che era tanto che non succedeva, era tanto che non si rideva di gusto. Uno sbaglio che spesso si fa è quello di classificare e di scegliere i giochi e i giocattoli in base al sesso del proprio figlio. Se un bambino nel periodo dell’infanzia gioca e si diverte anche con le bambole è probabile che da grande saprà apprezzare e vivere bene la parte dolce ed emotiva della sua personalità. Viceversa ad una femminuccia non farà male imparare a smontare e rimontare macchinine in quanto affinerà senso pratico, logica, scaltrezza che nella vita non guastano mai! Nel processo mentale di crescita il gioco aumenta la creatività e quest’ultima rappresenta l’inizio delle abilità. Il suggerimento che mi sento di dare è di riscoprire attraverso il gioco la gioia, la fatica e l’amore di crescere insieme.