Vittimismo, ossia la sindrome del brutto anatroccolo

Ti è mai capitato di passare un periodo nero nella tua vita? Ricordi quanto ti lamentavi di tutto e di tutti? Di chi era la colpa della tua sfortuna? Se anche tu ti sei sentito vittima degli eventi o perseguitato dalla sfiga, pensa che ci sono persone che vivono perennemente in uno stato di vittimismo patologico: lamentele, piagnistei, ricerca forsennata di consolazioni sono il fil rouge della loro esistenza.

Il vittimista si sente costantemente come il brutto anatroccolo e ignora la possibilità di essere in verità un cigno. Mi auguro che tu non sia vittima di un vittimista! Comunque sia riconoscere la sintomatologia può essere utile per risolvere o arginare il problema.

Vittimista psicologia

 

Come riconoscere e difendersi da un vittimista

Chi è affetto da vittimismo è una persona con scarsa autostima e una idea negativa di sé. La negatività che attribuisce agli altri e al mondo non è altro che lo specchio del giudizio negativo che ha su se stesso: è molto più facile attribuire responsabilità e colpe al di fuori. Ritiene inconsciamente di essere incapace di affrontare la vita, pertanto sceglie di stare nella sua zona di confort evitando di cambiare ed essere così protagonista delle proprie decisioni. Cercando consolazione e rassicurazione non fa altro che perpetuare la propria condizione. Vivere accanto a un vittimista (o anche esserlo) produce energie “tossiche”. Di solito il vittimista parla con tutti delle sue disgrazie e di quanto sia ingiusta la realtà e spesso costruisce tesi complottiste contro di sé per mantenere lo status quo. Non accetta che le sue idee vengano contraddette pena un atteggiamento di esclusione e rifiuto. Fare la vittima nasconde il desiderio di esercitare un controllo affettivo o di manipolare gli stati d’animo altrui aumentando il senso di colpa.

Come affrontare questo problema per difendersi o gestirlo?

Se sei vittima di un vittimista comincia a prendere le distanze dalle sue posizioni assolutistiche. Usa inizialmente la strategia del bastone e la carota. Impara a non farti “accalappiare” dai suoi tentativi manipolatori evitando di fare la “crocerossina”: è importante che stia nel suo brodo se necessario. Così facendo sarà costretto ad assumersi la responsabilità dei suoi comportamenti.

Se il vittimista sei tu, il lavoro da fare è incentrato sul miglioramento della tua autostima, per prendere consapevolezza che hai molto potere sul cambiare te stesso e meno sul cambiare il mondo o gli altri. Un percorso di psicoterapia potrebbe fare al caso tuo. Tieni presente che siamo più inclini a cadere nel vittimismo quando subiamo dei traumi: essi pian piano vanno accettati. La domanda che dobbiamo porci è cosa possono insegnarci di buono piuttosto che perché ci sono successi.

 

 

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