Cinematerapia: klaus, un film di natale per grandi e piccini

Le vacanze di Natale sono un buon momento per concedersi qualche momento rilassante da dedicare alla lettura o al cinema. Quest’anno, vi consiglio un cartone animato, adatto non solo ai bambini e alle famiglie, ma anche agli adulti. Per i primi, infatti, rappresenta una storia divertente ma anche educativa, capace di trasmettere insegnamenti profondi e valori importanti; per i secondi, sarà un’occasione per guardare a questa festa da una prospettiva diversa, godendosi una visione al tempo stesso leggera e toccante.

La trama

Klaus narra le vicende di Jasper, un ragazzo spocchioso e viziato, figlio del ricchissimo proprietario della rete postale. Esasperato dalla pigrizia e dai capricci del giovane, che si ostina a non lavorare e fallisce tutte le prove all’Accademia dei Postini, il padre sceglie di mandarlo a consegnare la posta in una remota e sconosciuta cittadina del Nord Europa, promettendogli che, dopo aver fatto circolare un buon numero di lettere, gli sarà possibile tornare a casa e guadagnare il titolo di postino pur essendo stato bocciato a tutti gli esami.

Jasper viaggia allora svogliato e indispettito nel posto assegnatogli, scoprendo però, a malincuore, di trovarsi in una città lacerata dai conflitti e dalla povertà. Smeerensburg, infatti, è un paesino conteso fra due gruppi di popolazione, che si combattono e si fanno la guerra a causa di scontri e torti passati. I continui litigi li impegnano così tanto che nessuno si cura dei bambini, che vengono lasciati privi di un’adeguata istruzione. Disperato, Jasper constata che in quello sperduto villaggio non esistono lettere perché le persone si odiano e non hanno l’intenzione di comunicare fra loro, rendendo inutile il suo lavoro di postino e impossibile il suo ritorno a casa. Deciso a provare di tutto, il ragazzo si spinge fino ai confini più remoti del paese, incespicando sulla neve e attraversando dirupi sino a raggiungere l’ultima casa del posto: qui, però, viene spaventato da un omone grande e grosso, che si presenta sulla porta di casa con un’ enorme scure in mano. Scappando, Jasper si dimentica la sua borsa di postino, nella quale aveva lasciato un disegno perso per caso da un bambino di Smeerensburg. Inaspettatamente, quella notte il giovane viene svegliato proprio dall’omone che gli aveva fatto tanta paura, il quale, commosso dallo schizzo del piccolo, lo convince a consegnarli un regalo di nascosto. La sorpresa è così gradita che ben presto la voce si sparge e Jasper inizia a raccogliere migliaia di lettere di bambini, in cambio delle quali, ogni notte, lascia un piccolo dono assieme a Klaus, il temibile omone. Questo, infatti, confida al ragazzo di aver riempito la propria casa di giocattoli in attesa di un figlio, figlio però mai arrivato a causa della morte prematura della bella moglie. Le magiche sorprese notturne, nel frattempo, rendono i bambini di Smeerensburg così felici che iniziano a giocare insieme, convincendo anche i grandi che non c’è più motivo di indugiare in conflitti e litigi; i piccoli che non sanno scrivere, inoltre, riescono ad ottenere da un’ex insegnate delle lezioni per imparare a leggere e far di conto e poter così scrivere le loro lettere. In poco tempo, il paese, prima buio e inospitale, diventa sereno e accogliente, commovendo sia Jasper, ormai deciso a restare nonostante la possibilità di tornare agli agi della vita precedente, che Klaus, finalmente in grado di uscire dal dolore che lo aveva tormentato per anni. Così, l’amicizia creatasi fra i due e la bellezza dell’amore faranno sì che una vera magia si realizzerà a Natale.

Il valore del Natale

Questo cartone insegna ai bambini l’ideale alle fondamenta del Natale, ossia quello dell’amore e dell’amicizia. I piccoli di Smeerensburg, infatti, imparano a capire che giocare insieme è bello, anche se l’altro è della fazione opposta o ha la pelle di un altro colore; la gioia si moltiplica solo attraverso la condivisione, senza farsi condizionare da pregiudizi o rancori ormai passati. Anche Jasper e Klaus simboleggiano un importante valore intrinseco al Natale, ossia quello di fare del bene gratuitamente, senza spettarsi nulla in cambio. Niente, infatti, li ripaga del regalare giocattoli ai bambini, se non inizialmente, per Jasper, l’intento di raccogliere tante lettere e poter così tornare a casa; anche quel progetto, però, perde importanza a fronte della gioia e della gratificazione del gesto di donare in sé, del rendere così felici tanti bimbi. Queste piccole azioni di gentilezza, poi, contagiano gli altri a fare lo stesso, provocando un effetto a cascata che fa rinascere la cittadina di Smeerensburg, trasformandola da luogo cupo a villaggio prospero: questo rinforza l’idea che, a volte, per cambiare non servono grandi rivoluzioni, ma i piccoli gesti di tutti i giorni.

I fantasmi del passato

Chi ha qualche anno in più, può cogliere anche un altro spunto di riflessione intrinseco al film, ossia il tema dei traumi del passato, che continuano a tormentare senza permettere di andare avanti. Sia Smeerensburg che Klaus, infatti, sono bloccati in un tempo incapace di scorrere, immobili in una realtà immutabile: i cittadini continuano a farsi la lotta per rancori così antichi da essere ormai dimenticati; Klaus vive solo, come un eremita, attorniato da vecchi giocattoli, perché incapace di superare la morte della moglie. Jasper sarà il punto di svolta in questa situazione di stallo, mostrando che il cambiamento è sì faticoso, sì difficile, ma non impossibile. Attraverso i bambini, gli abitanti di Smeerensburg impareranno a volersi bene e a convivere, distogliendo per un attimo la loro attenzione dal passato e guardando al futuro, all’importanza della scuola e dell’educazione; Klaus capirà che la vita c’è ancora anche se la moglie se n’è andata e che anzi, è proprio vivendola, è proprio nella relazione con gli altri che potrà sentirla ancora più vicina a sé.

In altre parole, questo induce a soffermarsi sulla necessità di lasciar andare il passato, che ormai non si può più modificare, per aprirsi a nuovi scenari e nuove prospettive: ciò non significa dimenticarlo, ma semplicemente accettare ciò che è stato ed essere pronti ad accogliere qualcosa di diverso.

La progettualità

E Jasper? Beh, Jasper, con i suoi vizi e i suoi capricci da ragazzino viziato, certo non è tormentato dal passato, ma anche lui sarà protagonista di un radicale cambiamento: inizierà, infatti, a darsi finalmente da fare per il suo futuro, prima attivandosi per tornare a casa, poi impegnandosi per realizzare la magia del Natale. Anche lui, come Klaus, prima era fermo in una realtà fuori dal tempo, circondato da agi e comfort sempre uguali: soltanto attraverso le notti insonni e il freddo di Smeerensburg riuscirà a sentirsi veramente vivo, fino a scoprire ciò per cui veramente vale la pena farsi in quattro e lavorare: l’affetto e la felicità. Il personaggio di Jasper insegna l’importanza di essere attivi, di saper sganciarsi dalle proprie abitudini, dalle proprie convinzioni, e prendere in mano le redini della propria vita. Troppo spesso, infatti, ci si lamenta dell’ambiente esterno, che siano il governo e le istituzioni, senza pensare a sé stessi, a cosa si può fare nel proprio piccolo: Jasper mostra che, per cambiare gli altri, è necessario prima cambiare sé stessi, anche rischiando, anche rinunciando alle nostre comodità.

Insomma, Klaus è molto più che un cartone animato e, attraverso una semplice storia, sa emozionare e toccare nel profondo il cuore degli spettatori. Vi invito a gustarvi la visione lasciandovi trasportare dalle sensazioni e dalle suggestioni che la vicenda provoca in voi, per poi riflettere sul significato solo in un secondo momento, dopo averne apprezzato appieno la bellezza.

Vi auguro allora una buona visione e, ovviamente, Buon Natale!

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