Come mettere a tacere l’auto-critica

Molto spesso, dentro di noi ci ripetiamo frasi negative come “Farò brutta figura”, “Non piaccio a nessuno”, “Sono brutto”, ecc. A volte queste critiche che auto-rivolgiamo a noi stessi possono avere una funzione positiva, perché ci spronano a migliorarci e a superare i nostri limiti: ad esempio, se una vocina nella mia testa continua a ripetermi che sono grasso, sarò più motivato nell’andare a correre per dimagrire e nel mettermi in salute. Molto spesso, però, questi pensieri ci ostacolano anziché aiutarci.

 

Come mettere a tacere l’auto-critica

 

Ciò avviene quando generano ansia prima di affrontare una situazione o quando ci impediscono di sentirci soddisfatti per i risultati raggiunti. Ad esempio, se anche dopo aver perso diversi chili e aver iniziato a correre regolarmente quella vocina continua a ripetermi che sono grasso, mi farà stare male e magari mi porterà a trasformare delle sane abitudini in vere e proprie ossessioni.

Per fortuna, è possibile mettere a tacere quelle critiche maligne che ci rivolgiamo da soli. Prova questi consigli per riuscirci:

1. Rispondi alle critiche: cerca di guardare con distacco quella parte di te continuamente insoddisfatta e giudicante. Piega un foglio a metà e scrivi su uno dei due lati tutte le cose spiacevoli che quella parte ti dice, tutto quello che ti rimprovera e che vorrebbe cambiare. Una volta finito, rileggile e concentrati sulle emozioni spiacevoli che generano in te. A questo punto, scrivi sull’altro foglio tutte le cose che potresti controbattere e gli argomenti a tuo favore. Cerca prove del tuo valore, dell’infondatezza di quelle critiche.

2. Smetti di rimuginare: spesso ciò che rende questi pensieri così fastidiosi è il fatto che continuiamo a rimuginarci su. Di fatto, più si fila dietro a queste idee più si finisce per alimentarle e dar loro importanza, perché si concentra su di esse tutta la propria attenzione. Quando ti capita un pensiero negativo, prova invece a chiudere gli occhi e a immaginare la tua mente come un fiume che scorre: anche quel pensiero, come tutti gli altri, viene trasportato dalla corrente e se ne va via lentamente così come si è presentato. Prova inoltre a concentrarti su altro, come un’attività pratica che ti impedisca di rimuginare: ad esempio, puoi cucinare, risolvere un cruciverba o fare un puzzle.

3. Pensa a quello che diresti al bambino che eri una volta: molto spesso la tendenza ad auto-criticarci deriva da esperienze passate, in cui ci siamo sentiti giudicati o rimproverati in malo modo. Prova a pensare di rivolgerti alla tua versione di te di quando avevi cinque anni: di certo non gli diresti che non va bene, che non è brava o che non è bella. Sicuramente, incoraggeresti quel bambino a credere in sé stesso e lo rassicureresti sul suo valore.

4. Rivedi la tua visione degli altri: a volte siamo così critici verso noi stessi perché tendiamo ad essere giudicanti in generale, anche verso gli altri. Prova a fare maggiore attenzione alle qualità delle persone che ti circondano e non alle loro mancanze: inizia ad essere meno precipitoso nei tuoi giudizi per essere più permissivo anche con te stesso.

5. Pensa a cosa succederebbe se quelle critiche si avverassero: cosa accadrebbe se fossi davvero grasso, pigro o incapace? Immaginare la situazione potrebbe provocarti molta ansia, ma forse a pensarci bene ti renderesti conto che non sarebbe poi una tragedia e che la vita andrebbe comunque avanti.

Chiaramente, questi esercizi possono aiutare a gestire la tendenza all’auto-critica e ad alleggerire la tensione, ma non possono essere intesi come una vera e propria forma di trattamento. Rivolgiti ad uno psicologo per poter intraprendere un percorso più completo!

 

 

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