Come superare l’ansia sociale

 

 

 “Non voglio andare a scuola! Non sono preparato… Se non so rispondere? E se ridono di me?” “Non puoi farne a meno: sei il prof!”

 

Non definisco che cos’è la fobia o ansia sociale perché mi sembra che la barzelletta possa evocare da sola di cosa si tratta. Il problema fondamentale di chi teme gli altri è il giudizio negativo su se stesso, poiché sentendosi sempre inferiore è vittima di un carnefice rappresentato dai suoi medesimi pensieri:

– Io sono meno competente dei miei colleghi;
– Io sono meno socievole del mio partner;
– Io sono meno bello/a dei miei compagni di scuola;
– Io sono troppo timido;
– Io non sono atletico;
– Io non so fare questo/quello;
– Io ho meno soldi di…;
– Io non sono realizzato come vorrei;
– Io non so relazionarmi;
– Io non ho autostima.

 

Se un individuo non si sente inferiore a nessuno ma si percepisce come un essere unico, originale e speciale va da sé che non sarà condizionato da ciò che pensano gli altri. Pertanto non mancherà di mettersi in gioco, invece di chiudersi o ritirarsi in se stesso dentro la sua casa che, evitamento dopo evitamento, diventerà una prigione. Come avrai capito non ti aiuterò a cercare le cause o i perché dei tuoi giudizi negativi, poiché penso che delle ipotesi tu le abbia già fatte: educazione familiare, traumi passati, partner sbagliati e chi più ne ha più ne metta. Voglio invece suggerirti alcuni pensieri vitali coi quali sostituire le considerazioni mortali che ti auto infliggi. Ma se vuoi continuare a pulirti il sedere col giornale radio e cercare l’alba di un nuovo cambiamento guardando ad ovest ti auguro buona fortuna!

– Io sono molto di più di un semplice corpo;
– Io sono molto di più di ciò che faccio (ad esempio: sono molto di più della mia professione o del mio ruolo);
– Io sono molto di più di ciò che ho. La mia identità è qualcosa di superiore rispetto ai soldi, alla casa, alla macchina, ai beni di consumo…;
– Io non sono ciò che pensano gli altri. La mia reputazione, la mia fama non sono il mio vero io: spesso ci costruiamo false identità ad esempio attraverso i social network e ne diventiamo vittime. Ci si rifugia in una realtà virtuale ostentando una personalità fittizia, interpretando un personaggio per evitare un confronto vero ed emotivo;

– Io sono molto di più di ciò che penso di me stesso. Chi ha una visione spirituale della vita è facilitato ad accogliere questa affermazione. Siamo l’espressione di una forza divina che pervade tutto l’universo. Come hanno dimostrato Einstein e altri fisici, esiste un’energia subatomica senza massa che non riusciamo a osservare direttamente né a localizzare, sta di fatto che di ciò siamo costituiti;

– Io sono costantemente in connessione con la natura e l’universo. Molte volte ci si sente isolati, soli e senza risorse, ma non è così poiché la natura è creazione abbondante, gratuita, in espansione con amore e bellezza. Prendi consapevolezza di questo contemplando la Vita, magari davanti a un tramonto o a un bel paesaggio naturale: osserva un prato che sboccia di fiori in primavera, guarda la maestosità di una montagna o l’immensità del mare, considera un seme che in potenza è già un albero, pensa a un embrione che ha già in sé il bagaglio genetico per diventare un essere umano. Tutto questo funziona perché l’energia che spinge la Vita è amore; se così non fosse sarebbe autodistruzione;
– Io sono in connessione con Dio. Pensiamo di essere scollegati, lontani dallo Spirito Creatore. In realtà ce l’abbiamo dentro. È pur vero che ci allontaniamo da esso quando giudichiamo male noi stessi, gli altri e la Vita. Buone strategie per sintonizzarsi con la frequenza “vitale” sono costituite dalle varie forme di meditazione, contemplazione e preghiera.

 

 

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