Cos’è la resilienza?
In psicologia, il termine “resilienza” indica la capacità di fronteggiare stress e difficoltà con buone capacità di adattamento e recupero. In altre parole, la resilienza è ciò che permette di rialzarsi dopo una caduta, di uscire rafforzati da una situazione di dolore, di trarre insegnamento dagli errori.
Più nello specifico, le persone resilienti tendono a
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Vedere le difficoltà come sfide anziché come problemi.
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Impegnarsi con costanza e fiducia nel raggiungimento di scopi adeguati alle loro capacità.
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Concentrarsi su ciò che è sotto il loro controllo e non su aspetti indipendenti dalla loro volontà.
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Considerare lo stress legato a un particolare momento di vita come qualcosa di transitorio e non permanente.
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Non generalizzare i fallimenti: ad esempio, se le cose non vanno per il meglio, gli individui resilienti pensano “non sono molto bravo in questo” o “ora come ora non ce faccio”, a differenza di altre persone che possono convincersi di essere completamente impacciati o di non valere niente.
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Pensano in modo positivo ( per scoprire cos’è il pensiero positivo e perché è importante leggi http://damianopellizzari.it/2020/01/20/pensiero-positivo-perche-e-importante-e-come-coltivarlo/ ).
È scontato che la resilienza sia fondamentale nella vita umana: essa permette di risolvere con più efficacia i problemi e di perseguire i propri obiettivi nonostante occasionali fallimenti, il che risulta determinante in ambiti come quello sportivo o lavorativo.
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Cosa non è la resilienza
Qualcuno potrebbe scambiare il fatto di non provare sofferenza come sinonimo di resilienza. Al contrario, questa capacità non implica la soppressione delle proprie emozioni, ma piuttosto l’abilità nell’accettarle e gestirle. Non è resiliente, quindi, chi scappa di fronte ai problemi fingendo di non esserne turbato, ma chi, piuttosto, li affronta nonostante il dolore e il malessere che possono provocare. Un esempio pratico può forse aiutare a cogliere questa differenza sottile ma non banale: dopo un evento stressante e difficile come un divorzio, chi si ostina a fingere di stare bene senza ammettere la ferita subita sta di fatto reprimendo i propri sentimenti, impedendo loro di venire a galla; chi è resiliente, invece, non si vergognerebbe di esprimere e sfogare le proprie emozioni, ma riuscirebbe, dopo lo shock iniziale, ad accettare la storia finita male e a riprendere in mano la propria vita. Ammettere di essere tristi, delusi e stanchi non è segno di debolezza, anzi: la vera forza non sta nel non avere cedimenti, ma nel riuscire a farvi fronte.
La resilienza è innata o si sviluppa?
Nonostante alcune persone siano di natura più predisposte di altre ad adattarsi a momenti difficili, la resilienza è una virtù che si può imparare e coltivare. Di seguito, alcuni consigli utili:
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Dare uno scopo e una direzione alla propria vita, attraverso il lavoro, gli hobby o il volontariato. È bene scegliere degli obiettivi sfidanti e realistici allo stesso tempo, verso i quali ci si senta motivati e desiderosi di impegnarsi.
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Coltivare la propria vita sociale e relazionale: avere dei rapporti di amore o di amicizia sani e costruttivi aiuta a sentirsi supportati e protetti nei momenti di difficoltà, oltre ad essere un’importante fonte di gioia e benessere. Anche far parte di gruppi o associazioni può essere d’aiuto, in quanto produce un senso di appartenenza e condivisione.
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Aver cura della propria salute: dare le giuste attenzioni al proprio corpo, permettendosi una quantità di riposo sufficiente e mantenendo uno stile di vita sano è imprescindibile per il proprio benessere, si sa. Pochi, però, sanno che prendersi cura di sé aiuta ad essere più resilienti. Ciò avviene perché lo stress, oltre che mentale, è anche fisico, in quanto provoca numerosi effetti negativi sul corpo. Adottare delle buone abitudini attraverso l’alimentazione, il sonno e lo sport aiuta a ridurre l’impatto della tensione sull’organismo.
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Imparare dal passato: anziché rimuginare sui propri insuccessi e continuare a rammaricarsene, si può provare a trarre da essi degli insegnamenti o delle linee guida per il futuro.
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Assumere punti di vista diversi: essere resilienti significa anche saper abbracciare più prospettive e guardare ai problemi della vita sotto diversi aspetti. Spesso questo aiuta a trovare dei lati positivi in ciò che è successo o a cogliere degli spunti utili alla riflessione.
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Chiedere aiuto: come già ribadito, essere resilienti non significa non cadere mai, ma piuttosto rialzarsi dopo una caduta. Pertanto, fa parte di questa abilità anche il riconoscimento delle proprie difficoltà e la disponibilità ad affidarsi ad un professionista serio e competente per far fronte a quanto successo.
In definitiva, la resilienza è una capacità estremamente importante e talvolta difficile da coltivare, ma è anche profondamente umana: non si tratta, infatti, di essere robot imperturbabili e impassibili alle circostanze esterne, né di non commettere mai errori, ma piuttosto di saper guardare avanti anche nella tristezza e nella rabbia, permettendosi di piangere, di arrabbiarsi, di chiedere aiuto.
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