Come risultare attraenti agli occhi degli altri

Essere se stessi non è mai stato così difficile.
Costantemente sottoposti al giudizio altrui e alle aspettative sociali, rincorriamo standard inarrivabili e stabiliti dalle mode del momento, che alimentano il nostro senso di inadeguatezza e la frustrazione, riducendo l’autostima e facendoci credere di non essere abbastanza.

La verità è che, per quanto possa sembrare difficile crederlo in alcuni momenti, noi siamo sempre abbastanza, perché non esiste nessun metro di paragone universalmente valido e tutti, nonostante le caratteristiche tipiche della specie che ci accomunano, possediamo delle particolarità solo nostre, che è bene conoscere perché rappresentano i nostri punti di forza.

 

 

Come risultare attraenti agli occhi degli altri

È naturale e fisiologico che le oscillazioni d’umore o le alterazioni di equilibrio portino con sé sensazioni anche potenzialmente negative, come l’instabilità e l’insicurezza, che ci inducono a percepire noi stessi e la nostra realtà con disagio e fastidio, spingendoci a desiderare di essere diversi. Si tratta, tuttavia, di momenti circoscritti, che anzi sono molto utili perché ci permettono di accorgerci di ciò che fa o non fa per noi, dei nostri gusti, delle nostre potenzialità, dei limiti e di come noi intendiamo il benessere.
Nel momento in cui il disagio persiste per periodi eccessivamente prolungati, tuttavia, questo tende a cronicizzarsi e può mutare in un disturbo, più difficile da debellare ed estremamente invasivo, perché va ad intaccare il nostro modo di percepire fatti ed eventi e quindi va a modificare la qualità dei nostri pensieri, con conseguenze tanto sul piano emotivo quanto su quello fisico.
Tutto questo non può che ripercuotersi anche nel nostro modo di approcciarci alla vita e agli altri, pertanto, se non ci prendiamo cura del nostro benessere, le nostre relazioni ne risentiranno, e dato che proprio i rapporti sociali sono una delle fonti primarie dello stare bene, va da sé che privarcene ci spinge a rinchiuderci in un circolo vizioso dannoso e difficile da contrastare.

Come fare, allora, per migliorare il nostro stile di approccio, in modo da risultare più aperti e disponibili ed avere più successo nelle nostre relazioni interpersonali?
L’onestà, prima di tutto. Il che non significa tanto evitare di mentire agli altri, quanto essere sinceri con se stessi, ovvero non spacciarsi per ciò che non si è. Tentare di percepirsi in un altro modo per fare proprio un comportamento o un’abilità può essere costruttivo, ma recitare una parte che non ci appartiene affatto e ci obbliga a snaturarci non può che sortire effetti deleteri, perché arriveremo ad essere smascherati e magari in modo anche poco carino, correndo il rischio di non sapere nemmeno più chi siamo o vogliamo diventare.

Se la costruzione di sé è un lavoro costante e ammirevole, che implica una buona dose di consapevolezza e senso di responsabilità, la negazione della propria spontaneità e il tentativo di nascondere i propri limiti non sono che un alibi per celare la paura dell’inadeguatezza e di quel giudizio esterno che ci fa vergognare. Invece, è proprio quando siamo in contatto con la nostra interiorità, con annessi i difetti, che possiamo permettere al nostro “sex appeal” di esprimersi: questo termine non è da confondere con la seduzione artificiosa o con la provocazione erotica che prevede l’uso del corpo come oggetto, bensì è da intendere come la naturale capacità di emanare un richiamo sensuale e positivo attraverso il nostro unico e personale modo di esprimerci, dal tono di voce alla postura, dalla gestualità allo sguardo.

Questo fascino naturale di cui ognuno dispone è utile sia nelle relazioni di coppia che nella creazione di rapporti personali di altra natura, perché si mescola con tratti del carattere e con modalità di interazione apprese che danno vita alla personalità di ciascuno, sicuramente prevalente rispetto alla sola apparenza fisica. Chiaramente, la cura del proprio corpo e del senso estetico non è da sottovalutare, perché, se svolta con consapevolezza, indica apprezzamento di sé e una buona autostima, diventando un ottimo biglietto da visita al momento del primo approccio, tuttavia non basta per attirare l’attenzione altrui né per alimentare il nostro desiderio di incontro e scambio, perché potrebbe addirittura essere maschera di insicurezze e fragilità non risolte.

 

Come risultare attraenti agli occhi degli altri

Per rendersi più interessanti e dare ancora più risalto alle nostre qualità al momento dell’incontro, inoltre, il segreto è sorridere: soprattutto per il genere maschile, solitamente più incline alla prima mossa se si tratta di corteggiamento, è inutile e controproducente cercare di elogiarsi descrivendo le proprie abilità e competenze attraverso monologhi pedanti e noiosi. Un sorriso sciolto e disinvolto è di gran lunga preferibile, perché è sinonimo di disponibilità e umiltà, nonché di una sicurezza in se stessi che non sfocia mai nell’arroganza. Nel caso femminile, invece, in quest’ambito è bene mantenere un lieve alone di mistero per accendere la curiosità, senza spingersi all’eccesso e recitare la parte della presuntuosa.
L’egocentrismo o, al contrario, un’eccessiva dedizione ad assecondare l’altro sono entrambi atteggiamenti che fanno cilecca in un approccio. La vera chimica si crea soprattutto attraverso il linguaggio non verbale, di cui spesso non siamo nemmeno consapevoli, e coinvolge tutti i sensi, non soltanto la vista.
Nei rapporti amicali, inoltre, il così detto sex appeal costituisce comunque una componente importante, perché rappresenta quello che comunemente viene definito “carisma” ed è l’ingrediente che permette di dare un tocco di brio alle relazioni: è un mix di positività e coscienza di sè, che garantisce alla relazione di instaurarsi su una base di fiducia e apertura.

Nulla di complicato, insomma: la semplicità e la coerenza hanno la meglio, è sufficiente abituarsi a farle emergere con leggerezza nelle varie situazioni sociali.

 

 

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