Adolescenza e famiglia

“Da qualche mese mio figlio adolescente ha iniziato ad uscire tutti i giorni con gli amici, a sottovalutare la scuola e a comunicare con me e mio marito sempre di meno. È evidente che il suo corpo stia cambiando, così come il suo atteggiamento a casa e il modo di gestire le proprie emozioni. A volte ha scatti di rabbia improvvisa e fa tanta fatica a rispettare le regole. Da mamma, lo vedo molto disorientato in questo periodo della sua vita e spero tanto che possa risolvere questo suo caos interiore il prima possibile”.

Come mai l’adolescenza risulta essere un periodo così delicato e critico per il ragazzo e anche per la famiglia? Perché questa fase della vita indica che l’infanzia ormai è terminata, mentre il ragazzo si prepara ad entrare nella dimensione adulta. Pertanto, l’adolescenza porta con sé una serie di cambiamenti che si verificano in breve tempo: il corpo si modifica giorno dopo giorno e anche il modo di vivere le emozioni, di pensare a se stessi e alla vita, e di affrontare la quotidianità. L’aspetto più importante è che proprio in questo periodo, l’adolescente è chiamato a scoprire se stesso e a strutturare la propria identità che sarà la base per la creazione del/della futuro/a uomo/donna che diventerà col passare degli anni. Dunque è come se la stabilità raggiunta durante l’infanzia, iniziasse progressivamente a venire meno per lasciare spazio a una serie di cambiamenti radicali che avranno come obiettivo quello di far emergere il vero nucleo della personalità di quel singolo individuo.

 

Approfondendo questo tema è possibile delineare tre fasi principali durante le quali l’adolescente si sviluppa dal punto di vista fisico, psicologico, emotivo e sociale:
Fase iniziale (11-13 anni): si manifestano molto velocemente i primi cambiamenti fisici e infatti l’adolescente si rende conto che il suo corpo si modifica giorno dopo giorno;
Fase intermedia (14-17 anni): i cambiamenti nel corpo si stabilizzano, mentre iniziano a essere maggiormente evidenti quelli di natura psicologica, per cui l’adolescente inizia a ricercare la propria identità e a separarsi dai genitori con l’intento di acquisire una maggiore indipendenza;
Fase finale (17-21 anni): lo sviluppo psicofisico dell’adolescente termina e la persona comincia ad avere una personale visione del futuro e a lavorare in vista di determinati obiettivi.

 

A questo punto è importante mettere l’accento sul fatto che entrare nella fase dell’adolescenza, oltre ai cambiamenti fisici e psicologici, comporta anche una serie di compiti evolutivi che il ragazzo è chiamato a risolvere per maturare. Infatti, si tratta di un periodo in cui è richiesto all’individuo di ricercare e definire la propria identità, per differenziarsi dalla propria famiglia e raggiungere un certo grado di indipendenza. Questo processo abbinato ai cambiamenti cognitivi, fisici, emotivi e sociali rendono l’adolescenza uno dei periodi più critici della vita, anche per le famiglie.

In particolare, che cosa vive dentro di sé l’adolescente? Il ragazzo non si riconosce più nel suo corpo che cambia in continuazione e deve trovare dei nuovi punti di riferimento esterni alla famiglia, inoltre sperimenta una vera e propria crisi d’identità, non rispecchiandosi più nel bambino che era e nemmeno nel futuro adulto che sarà. In questa fase intermedia che vacilla tra l’infanzia e l’età adulta, l’adolescente può soffrire di bassa autostima, senso di inferiorità rispetto ai coetanei, scatti di rabbia, di aggressività mal gestita, disturbi d’ansia, sbalzi d’umore e ribellione nei confronti dell’autorità. Inoltre, i ragazzi possono manifestare forme di autolesionismo, disturbi alimentari, difficoltà a scuola o con i pari e altri disagi di natura emotiva

Per cercare di fronteggiare al meglio questa situazione che coinvolge sia l’adolescente che la famiglia occorre ricordare che anche i genitori stanno vivendo molteplici paure e incertezze, seppur in maniera differente. Spesso la mamma e il papà temono di non sapere cosa fare per aiutare il proprio figlio, ma nemmeno il ragazzo sa di cosa ha effettivamente bisogno. Infatti, i genitori quasi non riconoscono più loro figlio, ma nemmeno lui riconosce se stesso. Ecco perché l’adolescenza risulta un’età così difficile da affrontare sia per il singolo, che per le persone che gli stanno vicino.

Dunque, il modo migliore per aiutare un adolescente è proprio quello di capirlo nelle sue difficoltà e di cogliere il significato di quello che sta vivendo interiormente come un grande caos inspiegabile. La possibilità di comprendere il ragazzo a superare le sfide dell’adolescenza parte innanzitutto dalla capacità di ascoltarlo e accoglierlo nelle sue incertezze e insicurezze. Si tratta di un ascolto attento e autentico che si interessa sinceramente di capire come sta il ragazzo e non solo di come sia andata scuola e di che voti ha portato a casa.

 

“Forse l’adolescenza è la tappa più breve della nostra vita,
ma è la più intensa ed emozionante di tutte”.

Cit. Charlotte Vega

 

In collaborazione con Dott.ssa Sofia Longhin

 

 

 

 

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