Il valore del NO – Abbandonare i sensi di colpa per accogliere se stessi

Sembra un paradosso: imparare ad essere egoisti per poter davvero diventare altruisti.

Suona come un controsenso, perché impariamo fin da piccoli a considerare l’egoismo come una caratteristica negativa, una considerazione di sé stessi che va necessariamente ad escludere gli altri.
Invece, l’egoismo può anche essere sano, e assume altri connotati: quelli dell’amor proprio, ad esempio.
Di fatto, non è possibile dedicarsi agli altri, aiutarli, essere loro d’esempio o dar loro le attenzioni e l’importanza che meritano se non impariamo noi per primi, sulla nostra pelle, il significato del “prendersi cura di sé”, acquistando consapevolezza delle nostre necessità.

 

Il valore del NO

 

Il valore del NO: le energie sono limitate

Ciascuno di noi ha dei bisogni diversi, ed è rispettandoli che comprendiamo come anche gli altri ne possiedano: solo accogliendoli con lucidità e con presenza possiamo apportare il nostro contributo, e non è certo spremendoci come limoni che otterremo qualcosa, se siamo già senza succo.
Sono tante le cose che quotidianamente consumano le nostre energie, e tra queste rientrano anche le relazioni, che coinvolgono in maniera diretta e notevole l’emotività di ognuno: questa, oltre ad essere molto soggettiva, implica un importante investimento personale per essere gestita.
Mantenere delle relazioni superficiali, tossiche o ininfluenti nella nostra vita, per timore di restare soli o per apparire buoni e sopprimere il senso di colpa che spesso deriva dal pronunciare dei “no”, non fa che prosciugarci e suscitare in noi un senso di vuoto, inadeguatezza e fallimento.

Dedicarsi a persone e rapporti in maniera preferenziale, stabilendo perciò delle priorità e riconoscendoci il diritto di differenziare e scegliere con chi vale la pena investire il nostro tempo è fondamentale, perché solo togliendo il superfluo, tanto nelle attività come nelle relazioni, possiamo concentrarci su ciò che è utile alla nostra crescita.
In un certo senso, eliminare permette di aggiungere, ridurre permette di aumentare: meno dispendio, più qualità.
Per smettere di dissiparsi, di buttarsi a fare troppo e al massimo, è necessario fare cose che permettano di sentirsi ricchi di senso e che facciano anche star bene il corpo: quello che davvero è importante si trova nel presente, ed è solo innescando una profonda connessione con noi stessi e con il momento in cui ci collochiamo che possiamo goderne appieno.

Diventare “essenziali”, purificando i pensieri e alleggerendo le azioni snervanti e ormai insensate, permette di eliminare le relazioni faticose e di impiegare il proprio tempo in maniera più personale e attinente con i propri obiettivi. Non ha importanza se apparentemente le nostre priorità ci sembrano banali: niente lo è mai, se fa stare bene.
L’uomo ha la capacità, non sana, di trattenere anche ciò che dovrebbe abbandonare: mentre la natura tende ad eliminare le scorie e a rinnovarsi costantemente, noi esseri umani ci attacchiamo alle abitudini e al passato, perché rappresentano qualcosa di conosciuto e, per questo, sicuro, preservandoci dalla difficoltà di avere a che fare con il nuovo e con l’incertezza.
Lasciar andare, però, è il solo modo che ci permette di lasciar andare anche noi stessi: all’evoluzione, alla crescita, a quello che è più adatto a noi.

Il valore del NO: dire “no” è fondamentale

Per creare la giusta distanza rispetto agli altri e poter stabilire i nostri confini senza sentirci rinchiusi, si può anche ricorrere a qualche “bugia bianca”, cioè a qualche scusa per permetterci di non essere sempre disponibili.
Non annullarsi e vivere in maniera più spontanea permea di sincerità le nostre relazioni, rendendole più salde e fiduciose: ciò che conta è saper spiegare sempre le proprie ragioni in modo leale e rispettoso.
Dire “no” è concesso, anzi, spesso è fondamentale, perché ogni sì a qualcosa che non piace è una rinuncia a ciò che vorremmo davvero fare. E di cosa sono fatte la nostra vita e la nostra felicità, se non di ciò che amiamo e ci fa sentire vivi?

Chi riceve un rifiuto potrà riconoscere il valore dell’onestà dell’altro e avere una migliore considerazione di chi sa rispettare le proprie esigenze, prendendo esempio per imparare ad ascoltarsi di più.
Inoltre, è essenziale ricordare che chi ci vuole davvero bene saprà integrarsi e interagire con le nostre necessità senza sentirsi sminuito ma, anzi, traendone a sua volta beneficio.

 

 

 

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